Oggi noi donne siamo un po’ tutte maniache del controllo.
È il periodo storico che è così, sono i mezzi di comunicazione, internet i social, il nostro modo di vivere.
Una volta quando una coppia si sposava smetteva di avere rapporti protetti e i figli arrivavano quando arrivavano.
Ora non è così.
Una coppia smette di avere rapporti protetti quando ha deciso di avere un figlio. E quando ha deciso lo vuole subito, magari però non arriva, allora sale l’ansia e magari si pensa subito a ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita…
Insomma quando vogliamo un figlio lo vogliamo.
Tra l’altro, la ricerca di un figlio viene spesso vissuta con molta ansia proprio perché si sentono in giro molte coppie che hanno avuto difficoltà e hanno dovuto intraprendere la via medica, o si leggono i forum con tutte le casistiche possibili e immaginabili e le peggio disgrazie.
Ricordo che alla ricerca della mia prima gravidanza la mia maestra di Psicosintesi di allora mi disse “smetti di avere rapporti protetti e poi arriverà quando deve arrivare”.
Per me non era così facile, quindi iniziai anch’io a leggere su internet a informarmi su muco cervicale e temperatura basale, su stick ovulatori e integratori alimentari, mi iscrissi a un forum e tutto questo mi rendeva nervosa.
Per fortuna contemporaneamente facevo anche tante pratiche costruttive e scelsi poi di abbandonare la via dell’arrovellamento elettronico.
Le pratiche costruttive mi aiutarono a rimanere incinta presto perché erano frutto di un percorso di crescita personale che andava avanti da parecchio tempo.
Quando scelsi di avere il secondo figlio smisi di avere rapporti protetti due anni prima di rimanere incinta, ma sapevo che non sarei rimasta incinta perché dentro di me non ero poi così convinta: “casualmente” ero sempre in crisi nei giorni dell’ovulazione e evitavo di avere rapporti in quel periodo.
Per forza non restavo incinta.
Quando finalmente sentii più forte il desiderio di un secondo figlio rimisi in atto le pratiche costruttive per la ricerca della gravidanza che avevo fatto la prima volta e rimasi incinta subito.
Questo per dire che la mia mania del controllo era talmente alta che se non ero convita con la testa non sarei mai rimasta incinta….altro che “quando deve arrivare arriva”.
Penso che sia inutile dire a una donna che ha la mania del controllo “rilassati e vedrai che arriverà quando deve arrivare” perché la sua testa sarà talmente influente che si metterà di mezzo.
Allora cosa fare?
Farsi il lavaggio del cervello e dirsi “mi rilasso e arriverà?”.
Non penso che sia la soluzione giusta.
Innanzitutto accettiamo di avere la mania del controllo. Pazienza siamo fatte così, avere questa indole ha anche del positivo: in fin dei conti vuol dire che siamo delle tipe organizzate, puntuali, precise, affidabili per esempio.
Possiamo quindi fare come ho fatto io: decidere che vogliamo un figlio, deciderlo sul serio, con passione, e metter in atto tutta una serie di pratiche costruttive che ci aiuteranno a rimanere incinte.
Nel mio libro indirizzato alla ricerca della gravidanza (Aiutati a rimanere incinta) ho raccolto tutte le pratiche che mi sono servite in modo che tutte le donne come me possano mettersi sulla via giusta, o per lo meno la via che per me è stata quella giusta.
Bisogna lavorare su tutti i livelli di noi: mente, corpo e spirito.
Vi svelo tre pratiche: scrivere, camminare, pregare….
oppure altre tre: massaggi, ballo, meditazione.
Ognuna potrà trovare le pratiche più adatte a sè…
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